Per stipsi si intende un disturbo che riguarda l’apparato digerente e che consiste in eventi di evacuazione ridotti nell’arco della settimana, precisamente il soggetto affetto da stipsi va di corpo meno di tre volte ogni sette giorni.
Inoltre fra gli elementi più comune si presentano le feci solide, sensazione di svuotamento incompleta e necessita di utilizzare lassativi per facilitare la completa evacuazione.
Chi soffre maggiormente?
I pazienti che maggiormente sono interessati sono solitamente le donne, soprattutto in gravidanza, e le persone che conducono uno stile di vita molto sedentario. Tra l’altro la mancanza di attività fisica determina una rigidità al bacino che si è visto essere un aggravante per la comparsa anche di mal di schiena.
L’approccio manuale, insieme alle modifiche dello stile di vita e di una pratica sportiva corretta, possono aiutare il paziente a ridurre i sintomi correlati alla stipsi.
Come può aiutare l’osteopatia?
L’osteopata, una volta effettuati i test palpatori viscerali, esegue delle tecniche di mobilizzazione proprio sui visceri addominali, andando a cercare le possibili tensioni ed aderenze, al fine di andare a ridurre queste tensioni e favorire i processi digestivi, favorendone il transito del cibo nelle varie porzioni dell’intestino.
Quando vi è correlato anche il mal di schiena (Lombalgia), si è visto che un trattamento del genere può migliorare in maniera netta e decisa il sintomo, dimostrandosi di grande aiuto anche per le algie alla colonna lombare.
Quali sono i consigli da dare?
Sicuramente insieme al trattamento osteopatico, è opportuno eseguire un lavoro in team per far si che il paziente seguisse anche un piano alimentare consono al contrasto di questa sintomatologia, cercando di ridurre nel più breve tempo possibile la sintomatologia e migliorare la qualità della vita.